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giovedì 12 giugno 2014
mercoledì 11 giugno 2014
martedì 4 febbraio 2014
Le strade nell’ antichità
In
realtà la viabilità nei secoli addietro ha utilizzato
dei percorsi oggi inimmaginabili frane e terremoti si
sono alternati nell’ opera della
loro distruzione per farsi
un idea basta illustrare quelle che erano le comunicazioni da S.
Lucia Potamia a Bianco
fra loro e con costa
Esporrò i dati reperibili
nella Platea dell’ Abazia di polsi
redatta nell’ 1604 Agli
inizi del secolo XVII due vie
pubbliche una detta via che va alla fera della Verde
e un'altra della Carrara
congiungevano sinistra
della fiumara La
Verde e a circa 6 km dalla costa sagrato dove si celebrava la
rinomatissima fiera della
Croce a maggio e a settembre Fra bianco
e S. Luca ve ne erano altre due
La
prima partendo da bianco attraversava la foreste di Callistro
oggi tagliata toccava i confini meridionali dei beni del monastero di butramo e usciva alla
sipala dell’ Agliastruso che cala
da potamia la seconda è mal definibile con
le indicazione che ci dà la
nostra platea ma si sa che passava
per contrada La Croce
Oggi
tali strade non esistono solo a tratti
si nota la traccia di antichi
lastricati ma nient’ altro che permetta di farci
un idea precisa Nel ispezione
aerea poi a volte è dato
vedere interrompersi di colpo in
quelle contrade interessate
alcune mulattiere sull’ orlo
di precipizi creati
dalle frane altre volte il
disegno si perde probabilmente sotto
il cumulo di una frana le
notizie della platea pur frammentarie e incomplete sono
efficaci e ci danno una
qualche idea sulle
antiche vie e non possiamo tentare di immaginare quali erano quelle che nel 1457 poté seguire il visitatore apostolico Atanasio
chalkeòsterom di polsi Esse alla
metà del sec XV attraversavano valli
creste boscaglie della Calabria e
consentivano itinerari ardui e tremendi pur
superabili in un tempo che sembrerebbe talvolta assai breve
Possiamo
congetturare senz’ altro che nel territorio dell’ attuale polsi ancora
nel sec XVII e certamente
prima oltre che
con le mulattiere provenienti da
Reggio e
dalla piana di palmi con due
diversi tipi di strada dalla valle
del bonamico l’una proveniva
dalla costa passava per
Bianco serviva il monastero di butramo e raggiungeva il greto
del bonamico sotto potamia e seguitava su di esso fino a polsi l’altra che segiuva
una traccia ben diversa e ben più
facile di quanto non sia oggi la SS.112 portava a polsi in circa 6 ore
Proveniente
dagli altri territori contigui era inoltre
una serie di mulattiere che potevano
permettere attraverso pesanti ma rapidi
passaggi di raggiungere
polsi infatti chalkòpolos
probabilmente segui quella
strada interna che percorrevano i bevesi per pellegrinare a polsi e di cui fa
parte la
mulattiera che da staiti con
direzione N-NO portò i visitatori
direttamente al monastero di polsi da qui la via del
fiume li portò a Portamia
E quinti butramo
e a pugliano V.fig N. 6
Grandissima
luce verrebbe PER LA COMPRENSIONE DELLA
STORIA DELL’ ASPROMONTE DALLA
CONOSCENZA DELLA ANTICHE STRADE
CLASSICHE CHE ATTRAVERSAVANO LA COSTA E PARE
L’INTERNO DELLA CALABRIA MERIDIONALE
IL PROBLEMA SI Può DIRE
ORMAI RISOLTO QUANDO
ALLE VIE LITORANEE MENTRE GRANDE
INCERTEZZA DOMINA ANCORA
RICOSTRUZIONE DELLA VIA TRAIANA
CON IL CONCORSO DEI BRVITTIEI
E DEI SALENTINE DÌ TALE STRADA
NON CERTAMENTE NEL SUO PERCORSO COSTIERO CHE NON APPARTENEVA A MAMENTO MA Più PROBABLIMENTE
PERCHE SI TRATTAVA DELLA PARTECIPAZIONE VIA COSTIERA ALLA PRESENZA DI’
DIRAMAZIONI SECONDARIE DELLA
Più IMPORTANTE VIA COSTIERA
ALLA PRESENZA DI DIRAMAZIONE
SECONDARIE CONSIMILI è
DOVUTO PROBABLIMENTE L’INSERIMENTO DI ALCUNI
TOPONIMI ELL’ ITINERARIO di ANTONIO in quello di EQUOTICO enella tabula peutingeriana in quest' ultima è un gradissimo disordine inammissibile in un simile lavoro che è solo apparente dovuto cioè all' itinerario come in raltà è dopo i nomi della stazioni a cui portava o da cui partiva la via secondaria fino al sec IV d C la via bruttia jonica venne ricostruita la via secondaria testato dal cippo marmoreo contenente due iscrizioni e riytovato nel 1700 nel villaggio di santa domenica vicino a s.lorenzo cioè lungo 1078 nella quale vengono descritti i confini di alcuni beni dal conte zarvò della grande strada la quale con altri particolari datici dal prezioso documento può essere identificati con la traccia dell' attuale SS 183 UNA INDAGINE ARCHIVISTICA SUI REPERTORI NOTARILI CI METTEREBBE A DISPOSIZIONE MOLTI ALTRI CHE CI RIPORTI ALL' ANTICO DROMO TERMINE PRESENTE UN PO IN TUTTA LA LOCRIDE Là DOVE PASSAVA L'ANTICA VIA CONSOLARE E FORSE ANCOR PRIMA IDENTIFICANTESI CON LA STRADA PASAVVA L'ANTICA VIA CONSOLARE E FORSE ANCOR PRIMA IDENTIFICANTESI CON LA STRADA COMMERCIALE SIA PERIFERICA CHE INTERNA SEGUITA DAI POPOLI INDIGENI E DAI MERCANTI GRECI
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